«Ero tra i consulenti dei massimi dirigenti dell’azienda, Mark Zuckerberg e Sheryl Sandberg, mentre escogitavano il modo in cui l’organizzazione avrebbe interagito con i governi di tutto il mondo. Alla fine, li ho guardati, senza più speranze, fare la corte a regimi autoritari come quello cinese e, con assoluta noncuranza, ingannare l’opinione pubblica. Ero su un jet privato con Mark il giorno in cui finalmente capì che con ogni probabilità Facebook aveva contribuito a portare Donald Trump alla Casa Bianca, e ne trasse le sue personali e oscure conclusioni. Quasi sempre, però, lavorando alle politiche di Facebook, più che assistere alla messa in scena di un capitolo di Machiavelli, sembrava di guardare un gruppo di quattordicenni a cui sono stati dati dei superpoteri e una quantità spropositata di denaro andare in giro per il mondo per capire cosa possono comprare e ottenere con quel potere. Questa è la storia che intendo raccontare qui.»